mercoledì 11 aprile 2018

Il mio strano appuntamento con... Fra Dolcino


E' già lì ad attendermi, a lato della strada  che  attraversa la Valsesia, in riva al fiume, alla deviazione per Rassa.
Lui è Fra Dolcino, nato a mezzo del milleduecento forse a Prato Sesia, in provincia di Novara. Antesignano del socialismo, predicava l'uguaglianza. Nella tristezza del suo volto è effigiato il dramma di quest'uomo. Fatto catturare dal vescovo di Vercelli, fu costretto ad assistere all'uccisione della sua compagna Margherita, donna di rilevante bellezza, che venne bruciata viva.
Lui stesso subì la medesima sorte, dopo atroci torture.




Ho una sola domanda da rivolgere : "Dove sei ubicato oggi, egregio frate che forse frate non eri, all'Inferno come preconizzato da Dante Alighieri, oppure lassù ?"
"Sono stato a lungo negli inferi, ma poi, secoli dopo , sono salito in alto, collocato purtroppo accanto al mio persecutore. Per cui ho preferito scendere  di nuovo dabbasso, accanto a Margherita. Ma dimmi piuttosto tu, anonimo marrano, è ancora in uso predicare la vicinanza ai poveracci ?".
"E' molto di moda, ovviamente più che altro a parole...", non posso che rispondere.
"Allora è meglio che torni negli Inferi", e così dicendo se ne va insalutato, ponendo  fine a questo strano, forse assurdo, appuntamento.