venerdì 25 aprile 2014

Nonantola, in Emilia

La mia  giornata "turistica" inizia a Modena, tra il Duomo, la Ghirlandina , la Piazza Grande, con una visita allo stupendo Palazzo Comunale, al cospetto dei dipinti di Niccolò dell'Abate e della "Secchia rapita" celebrata nei versi del Tassoni.
 
 
 
Eccomi poi a Nonantola, di fronte all'Abbazia che reca ancora le ferite del recente terremoto.
Sgrano gli occhi per lo stupore, nella Cripta, e cerco , con la fantasia, tra le sessantaquattro colonne,  il suo fondatore Anselmo, prima duca del Friuli e poi abate benedettino.
Lo immagino attorniato da tanti monaci, ora indaffarati nelle mansioni quotidiane, ora assorti nel colloquio con l'Altissimo.

Lo ritrovo nelle sale del Museo, vegliare, con l' ideale conforto di Carlo Magno e di Matilde di Canossa, sulle pergamene e sugli altri preziosi tesori qui racchiusi.

Mi congedo con un impercettibile cenno, con l'amarezza di lasciare un luogo di santità e di storia.

 
 



Non mi nego una sosta a Sorbara, paese celeberrimo per il lambrusco e l'aceto balsamico.
E per la Battaglia del 2 luglio 1084, che vide la sconfitta di Enrico IV di Franconia.