sabato 9 agosto 2014

Crescentino: a casa del muratore che spostò un campanile.

Ammiro l'imponente Torre Civica, che si slancia in altezza oltre i trenta metri e sento, in sottofondo,il bisticciare fitto di una coppia attempata. Entro nella Chiesa dell'Assunta mentre due giovani sposi pronunziano il fatidico sì.
Per ogni speranza che diventa delusione, una nuova illusione diviene certezza.



E' lungo, ma bello, da percorrere a piedi il tratto di strada racchiuso fra alberi che porta fino al Santuario della Madonna del Palazzo.



Cerco subito la lapide che ricorda un evento temerario, ma riuscito. Leggo l'iscrizione tutta d'un fiato.Nel 1776, durante i lavori di restauro e di ampliamento, un muratore riuscì a spostare un campanile divenuto d'ingombro per la nuova costruzione. Risolse così il grave problema che occupava il rettore del Santuario.
Il compito più ingrato ed esaltante toccò al figlio dell'artigiano, che visionò dalla vetta del campanile l'intera ardita impresa.



Morì povero, quell'uomo d'ingegno, ma il suo nome , nonostante il decorso dei secoli, è custodito, indelebile, in una nicchia della Storia.
E, con lui, questo borgo dove la Dora Baltea, ultimato un lungo percorso, confluisce nel Po.
Il borgo di Crescentino Serra ( 1734- 1804), muratore.

Nel web e sui libri di scuola di una volta i particolari di questa pagina di storia.