Era trascorsa una bellissima vacanza estiva.
Avevo scansato abilmente le "solite" gite ai Sacri Monti o ad Oropa, e soprattutto la colonia in montagna.
Però, dopo aver scorazzato libero per prati, rogge e campi di granoturco, una terribile vendetta mi aspettava.
Il primo giorno di scuola, la maestra dettò il tema da svolgere : "Un viaggio durante le vacanze".
Fortunati i miei compagni, che potevano narrare di essere andati a Novara a trovare la zia malata, o i picnic al Santuario di Boca e al Monte Mesma.
Io, ridotto alla disperazione, ricordai provvidenzialmente di aver letto un libriccino, già appartenuto a mio nonno Pietro, dedicato alle bellezze di Venezia.
Quello che avevo letto e la mia immaginazione mi permisero di raccontare un improbabile viaggio nella Laguna,
descrivendo così bene la Ca' d'Oro, San Marco, il Ponte del Rialto da far passare il racconto per veritiero.
Del resto nessuno (neppure la maestra), era mai stato da quelle parti.
Mi meritai un insperato "10" , e l'invidia di tutta la classe, Signora Maestra compresa.
Una grande emozione, ma anche tempo perso, perchè la Ca' d'Oro somigliava come una goccia d'acqua a quella che avevo "inventato" io.