martedì 23 febbraio 2021

martedì 9 febbraio 2021

Gnisin


 

Gnisin, ricordi, racconti e qualche leggenda (Il Convivio Editore, Castiglione di Sicilia 2020).

Testi di Costantino Ottone

Illustrazioni di Giada Ottone

Presntazione di Gianni Cometti


Ecco, qui di seguito, la bella recensione inviatami dallo scrittore Bruno Alberganti, che ringrazio vivamente. 

 

 "Un bellissimo libro, dove ci si trova immersi in luoghi, paesaggi, leggende, curiosità, sentimenti e quant’altro.

Viene messa in risalto pure la vita contadina di qualche decennio addietro che, le generazioni odierne non potrebbero mai comprendere.
I più vivi complimenti pure alla figlia Giada, che ha saputo illustrare nel migliore dei modi e con la sua indiscussa bravura ogni racconto.
Come giustamente viene presentato, è un libro che si legge tutto d’un fiato, dal momento che sarebbe un peccato interromperlo.

- Quanti ricordi della fanciullezza si colgono ne: “Il paese che mi sembrava in capo al mondo”. Una stupenda giornata trascorsa ad Armeno, un paese così vicino, ma allora…così lontano. Come potrà sembrare inconcepibile ai giovani d’oggi, il dover raccogliere in un secchio tutto quel “ben di Dio” che il cavallo evacuava lungo la strada. 

- Quel “stammi vicino”, pronunciato dalla nonna Sèta, a Costantino, consapevole del suo ultimo giorno di vita terrena.

- Il toccante ricordo di nonno Pietro, con la conferma ritardata della pensione accettata, della quale non potrà mai godere per essere passato a miglior vita ma che… forse Gesù Bambino, avrebbe potuto fargliela recapitare, così da potersi godere la ‘scicala’, il quartino e il tabarro caldo. Inoltre la piccola scultura in legno raffigurante ‘San Pietro’, destinata a percorrere la via dei posteri, quale donazione.

- Ricordi di mestieri ormai scomparsi come lo ‘Strascee’ e la ‘Strasciata”.

- Quelle belle giornate trascorse a Nizza, con tutte le novità vista dagli occhi di un bambino, tramite l’accompagnatore ‘Gnisin’. 

- Quante fatiche dall’alba e al sopraggiungere del buio, nel percorrere diversi chilometri, con il carro trainato da due mucche, per raccogliere tutto quanto si poteva trovare nel bosco della Torba.

- La scoperta del bambino Costantino, di cibi fino ad allora a lui sconosciuti, presso un ristorante sopra la città di Varese e l’impazienza di ritornare a casa per raccontare tutto alla nonna."

 Bruno Alberganti