giovedì 22 febbraio 2018

Lo "strascee" e la "strasciata"

Esco dalla Stazione e mi avvio veloce alla ricerca di un tabaccaio, dal quale comprare qualche cartolina del paese. Al centro di un piccolo spazio verde troneggia il "Monumento allo Strazer", realizzato nel 1989 dallo scultore Tito Neri.
Sono a Gambettola in provincia di Forlì/Cesena.




La mia memoria torna indietro di tanti anni, ben più di cinquanta, e raggiunge il mio piccolo paese della provincia di Novara.....

Arrivava su di un gigantesco carucion nero e lei pure era vestita di nero. Governava con le redini il cavallo che trainava il mezzo. Urlava a squarciagola per richiamare l'attenzione delle donne. Comperava stracci, quelli così rotti e consumati da non poter essere più in uso. Li pesava con grande precisione e pagava il dovuto.
Dopo qualche ora ripartiva, col suo cavallo, le briglie, il carro, gli stracci. A casa, il marito lavava le pezze e le divideva per colore, tessuto, dimensione. Sarebbero state vendute, tutte insieme, all'ingrosso.


L'ultima volta che venne  salutò tutti con commozione, senza dire perché. Nessuno se ne accorse, ma portò via, insieme con gli stracci, un'epoca fatta di sacrifici, progresso, grandi speranze. La stagione, m'accorgo lontana, della mia gioventù.

Molti anni dopo, qualcuno, tornando dal mercato, riferì di aver visto il manifesto con il suo nome e l'età:  di anni ottantasette, e l'annotazione una persona perbene.
Finiva lì l'era della ricostruzione, soppiantata da quella dell'agiatezza e, forse, dello spreco.