Questo post fa parte del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima dell'amica Sciarada, blog "Anima Mundi".
Viveva un'infanzia felice in una città ricca dove tutto era in perfetto ordine. Tanto era l'affetto che lo circondava ma....
Quando d'inverno il cielo si rabbuiava e cominciavano a cadere i primi fiocchi di neve, un desiderio inespresso lo tormentava. In quel paese, dove tutto funzionava alla perfezione, era rigorosamente proibito tirare palle di neve. Glielo confermava lo sguardo severo del padre: "Questo è un paese civile e perfetto, qui non si può!"
Venne, a scuola, il momento di scrivere la letterina di Natale. Quel bambino non chiese nuovi giocattoli, ne aveva già troppi, ma espresse il suo desiderio. "Caro Gesù Bambino, appena comincerà a nevicare, anch'io vorrei divertirmi a tirare palle di neve!".
Qualcuno sa dirmi perché le lettere di Natale finiscono sempre per essere lette dai papà e dalle mamme?
Poco prima che giungesse Natale, tutta la famiglia salì sulla grande automobile per attraversare paesi, regioni, nazioni, fin a raggiungere una casa che brillava della luce riflessa dalla Grande Montagna.
In quel posto c'era, è vero, qualche cartaccia per terra, ma la gente era cordiale e spesso il suo sguardo si scioglieva in un sorriso, al ristorante il cibo era molto buono, e gli anziani non sembravano nemmeno tanto vecchi...
Scendeva lemme la neve ed il bimbo prese coraggio, appallottolò un po' di neve, ne fece una palla, come tanti altri ragazzi nel mondo, e la lanciò con gioia contro un muro sfiorando la schiena del suo papà.
Lui si voltò e, facendo trasparire sullo sguardo severo un accennato sorriso, pronunciò sorprendenti parole "Qui si può!"
Con un piccolo gesto suo figlio aveva forse scoperto la libertà.
Domani la finestra del Calendario dell'Avvento si aprirà sul blog "Attimi" di Graziana