mercoledì 11 maggio 2016

Il pittore che non conosceva la prospettiva

Il Marchese aveva già un pittore a corte...
Era per lui un grande vanto quel Fiammingo che aveva frequentato le più grandi città d'arte e, prima di arrivare fin lì, aveva soggiornato  a Roma dedicandosi allo studio e ad affinare la sua tecnica..
Ma, ora che aveva stabilito di costruire una grande Abbazia, alla quale avrebbe preposto il suo fratello minore, decise di assumere anche Pietro.

Il primo avrebbe affrescato le stanze di pertinenza dell' Abate e quelle destinate agli ospiti più illustri.
Per gli ambienti occupati dai conversi e dai servi sarebbe bastato quel pittore che girava per campi e boscaglie, ad affrescare per pochi soldi oratori e cappellette, per la devozione dei villani. Quel pittore che non aveva potuto studiare e non conosceva la grande novità della prospettiva: i suoi dipinti altro non erano che frutti tardivi rimasti sull'albero dopo il raccolto.

Ci vollero anni, ma alla fine il grande Edificio fu pronto.
I ricchi ed i nobili poterono ammirare la perfezione stilistica dell'opera pittorica di quell'artista raffinato venuto dall' Europa del Nord.
Eppure,  la gente più umile preferì le opere semplici ed ingenue, ma ricche di emozione  e di vivacità del pittore di campagna.
Di quel Pietro che, per sfamarsi, trascorreva ore a pescare in un piccolo ruscello impetuoso, ricco di pesci e fiancheggiato da una grande quantità di gigli d'acqua.
Quel ruscello che, proseguendo il suo percorso per moltissime miglia, era destinato a divenire il fiume più importante di ogni italica terra, e che veniva chiamato "Padus"..


N.B. : a differenza degli altri, questo è un racconto di fantasia.

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Campagna novarese
dipinto di Giada Ottone