Veniva in bicicletta dal paese vicino e, passato davanti a casa nostra, faceva un grande sforzo a percorrere i duecento metri, soprattutto gli ultimi in lieve salita,che lo separavano dalla Chiesa.
Ancora corpulento, ma vecchio e malandato, era per lui una missione assolvere a quel compito molto gravoso.
Io lo prendevo in giro, ma mio padre mi sgridava. Venendo nel nostro paesello a dir messa il giorno di Natale, con così tanta fatica, guadagnava il Paradiso per sé e un pochino anche per noi.
Con grande impegno celebrava la Messa, come se la ricordava.
La predica era brevissima : incitava ogni anno "voi bambini perché possiate costruire un mondo migliore".
Se, però, si fosse guardato attorno, si sarebbe accorto che l'unico bimbo presente ero io; la mia era la sola famiglia di "democristiani".
Gli altri erano i figli dei "comunisti", e non entravano. I loro genitori, si sussurrava, erano "scomunicati".
Ma erano tutti gran brava gente, che ricordo oggi con piacere e con nostalgia.
La situazione era paradossale: io, che avrei preferito restar fuori a correre sulla coltre di neve dei prati, costretto invece a rimanere per tutta la messa.
Gli altri, curiosi di vedere cosa succedeva lì dentro, che restavano fuori.
Ed un cruccio mi grava sulla coscienza. Vecchio prete, ti abbiamo deluso: non abbiamo voluto costruire un mondo migliore!
Buon Natale a tutte/i voi che passate di qui!!!