sabato 22 agosto 2020

Quelle uova così preziose

 
 
 
Quell'anno frequentavo, se ben ricordo, la quarta ginnasio. Il professore di educazione fisica era uno studente universitario, arbitro di calcio e con una grande passione per la montagna. Quando faceva brutto tempo e la pioggia impediva gli esercizi all'aperto, lui proiettava in aula le diapositive della Valgrande, di cui sarebbe divenuto, negli anni a seguire, appassionato cantore. Appresi da lui una vicenda molto particolare, sospesa a mezzo fra storia e leggenda. 
Infuriava ancora la guerra quando il nuovo parroco arrivò a Cicogna , minuscolo borgo disperso fra i monti. Per alleviare le ristrettezze di quegli anni perigliosi e difficili, il sacerdote teneva alcune galline in un modesto pollaio, e ne vendeva le uova ("uova di Cicogna") al mercato di Intra. E fu proprio quella "C" maiuscola a salvare l'intrepido parroco da una condanna al processo. Venne acclarato che lui vendeva uova di Cicogna, e non uova della cicogna (con la "c" minuscola). 
La strada è stretta e alquanto impervia, ma vale, credo, la pena, dedicare uno sguardo a questo abitato ed ai monti e boschi che lo racchiudono e forse proteggono.