mercoledì 19 dicembre 2018

Il regalo di Natale per la Signora Maestra





Anche quest'anno Sciarada ha creato il "Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima". Questo post costituisce la finestra n.19 ed è illustrato con i pannelli creati da mia figlia Giada insieme a Maurizio Polato e Chiara Vidali , che hanno costituito la scenografia dello spettacolo "Giovannino Perdigiorno", svoltosi a Cureggio in occasione dei mercatini di Natale.                                                                                                                                        

                                                                                                                                                                Quell'anno la scuola cominciò tardi: la maestra doveva assistere il marito che viveva i suoi ultimi giorni. Le lezioni ebbero inizio soltanto a metà novembre.
Noi due che avevamo frequentato i primi tre anni alla scuola della nostra piccola frazione eravamo preoccupati, ora che iniziava la classe quarta nel capoluogo. C'era stato detto, infatti, che la nuova maestra era molto severa.
Trovammo, in realtà, una persona dolce e buona d'animo, provata dal lutto che continuava a farla soffrire.



Vennero  finalmente le vacanze di  Natale, e tutti noi alunni arrivammo con un  regalo per la Signora Maestra. Un pollo già spennato, una maglia fatta a mano con gomitoli di lana riciclata, un paio di guanti sempre fatti a mano da una nonna premurosa. Chi aveva più possibilità si presentò addirittura con un panettone.
Un compagno di classe portò delle uova, destando in noi il sospetto, mai suffragato,  che le avesse prelevate nei giorni precedenti, con grande destrezza, dal pollaio della maestra stessa.
Lei ci ringraziò commossa: il giorno di Natale si sarebbe sentita un pochino meno sola.




I mesi trascorsero veloci, l'inverno divenne primavera e, a giugno, prima delle vacanze d'estate,   la Maestra  distribuì le pagelle. Ci rivelò che aveva promosso tutti, anche gli scolari che forse  la promozione non avevano meritato.
Ci accompagnò poi all' Osteria del "Fiura", dove con grande generosità pagò il gelato a tutti quanti noi.



Verrà il giorno, forse ancora lontano, quando raggiungerò lassù le Persone a me care che mi hanno preceduto.  Andrò allora a cercare  la mia Signora Maestra, e, semplicemente, le dirò un "grazie" per quel gelato così buono, come solo il "Fiura" sapeva preparare.



Passo ora il testimone a Chicchina  di "Acquadifuoco", per la finestra successiva del Calendario.