martedì 21 maggio 2019

Tra sacro e profano

In gioventù, oramai tanti anni fa, l' "Agrano" era una piacevole salita  che alternavo in bicicletta alla "Carcegna", nel praticare le strade che mi avvicinavano alla ben più temibile ed improba ascesa verso il Mottarone.



Ora, dismesse le fatiche delle due ruote, Agrano è un grazioso paesino in  comune di Omegna, che guarda dall'alto le onde fatate del lago d'Orta. Qui, nel 1792, venne rinvenuta la mummia ben conservata di una donna, di cui è rimasto sempre ignoto il nome, morta nella prima metà del Settecento in seguito ad un incauto salasso.



Alla "Morta di Agrano" vennero attribuiti, nei secoli, numerosi miracoli, anche se mai ufficialmente riconosciuti.
Non poteva non chiamarsi "Memento mori" il Comitato che, ai primi del duemila, promosse un accurato restauro della salma.
Ed ancor oggi, racchiusa in una teca nella cappelletta addossata alla chiesa di San Maiolo, la "Morta di Agrano" è meta di curiosità e di devozione.