mercoledì 15 febbraio 2017

L'ultimo canestro






Ce l'aveva preannunciato: era l'ultimo anno. Dopo più di due decenni che giocava a basket, concedeva a se stesso, e ai suoi due tifosi al seguito, io e Lele, un'ultima stagione agonistica, sia pure nella categoria più bassa.
Fu, comunque, un campionato ricco di vittorie, tanto che la squadra raggiunse la finale per il primo posto. Un campionato giocato da parte sua con grande impegno e metodo, sia in allenamento che in gara, un esempio per i più giovani.
L'altra finalista era però più forte, non ci fu storia. Al termine, come sempre, tutti e tre in pizzeria. Era una serata piovigginosa, ma la pioggia era così fine che, quando ce ne andammo, dimenticai l'ombrello. 
"Non c'è problema, lo recupererò l'anno prossimo!", dissi senza convinzione, perché sapevo bene che non saremmo più tornati. Quella era l'ultima partita.
Sulla via del ritorno da Borgosesia, in vetta al passo della Cremosina, a mezzanotte passata, ci attraversò la strada una volpe con i suoi volpacchiotti. Si fermarono un istante ad osservarci con il loro sguardo irridente. Un segno, forse, per farci comprendere che il tempo di quel cantuccio di spensieratezza era inderogabilmente scaduto.