giovedì 15 gennaio 2015

A Nizza, cinquantasette anni dopo

Questo post è, a modo suo, il seguito di Gnisin, che potete leggere qui.




Al mattino raggiungo Lucéram, paese medievale stretto attorno alla Chiesa di Santa Margherita, e dominato dalla vetta di Pietra Cava.  E' il borgo dei presepi e del Natale.


Ed eccomi a mezzogiorno, più di cinquantasette anni dopo, a Nizza, in Place Massena.
E' una giornata piovosa, ma tiepida, di dicembre. Non mi spaventano i nuvoloni neri che dominano là in fondo il cielo sopra l'aeroporto.




Raggiungo il lungomare, scendo in spiaggia e mi diverto, come un tempo, ad attendere le onde e a tirarmi indietro un attimo prima che arrivino ai miei piedi.
Arrivo al luogo di partenza del trenino, per un giro veloce che lambisce tutti i luoghi illustri della città, ed ascolto con le cuffie, la storia, un po' "francesizzata", di Nizza e dei suoi monumenti.

Si sale fino al colle dove un tempo svettava il Castello. Il panorama, da lassù, è tra i più belli.
Un ultimo fiorellino di bouganville resiste timido alle prime temperie d'inverno.

Entro al Mc Donald a bermi un caffè e ad attendere l'orario per il ritorno.
E quando salgo in pullman: "Addio Gnisin, non aspettarmi, sto diventando vecchio, perdo la voglia di viaggiare. Non tornerò più".

"Arrivederci Custantin, in altro luogo, forse un giorno..."