giovedì 13 settembre 2012

"La generazione che non perdona", di Stefano Terra

Quando, nel novembre 2010, diedi vita, con la preziosa collaborazione "tecnica" di Giada, a questo mio piccolo spazio/blog, non ebbi dubbi sul primo post , che fu "Stefano Terra, La fortezza del Kalimegdan",
un tentativo di commento del libro bellissimo di uno scrittore piuttosto dimenticato, ingiustamente.

"La generazione che non perdona" è il resoconto, attraverso la narrazione di un attentato antifascista, di una generazione nata a cavallo della prima guerra mondiale ed inevitabilmente proiettata (e condizionata) verso il secondo, terribile conflitto.
Non senza un accenno preciso, al graduale venir meno, ritrovata la pace, di quegli ideali che avevano accompagnato l'autore  per tutta la gioventù.

Stefano Terra, "avventuriero timido", fu  grande corrispondente dai Balcani e dal Medio Oriente.
"Liquidavo - dice di sè -ogni giorno la mia vita con un pezzo telefonato agli stenografi".

Il volume che ho io è del 1979, edito nei tascabili Bompiani, al costo, allora, di 2000 lire. 171 pagine.
E' scritto in piccolo, ed è più complesso de "La fortezza del Kalimegdan" e di "Alessandra", ma, se lo trovate in questa o altra edizione, leggetelo, ne vale decisamente la pena.