"Costa", Padre Costantino, era un frate francescano nativo di Cureggio, ma portato dalla sua attività pastorale, a vivere a lungo a Torino e a Novara.
Nel 1992, quando si accorse che il suo possente fisico non era più in grado di scalare le vette alpine, testimoni del suo grande amore per la montagna,raccolse in un libro i ricordi, le esperienze, le temerarietà della sua attività di alpinista "per passione", e le sue osservazioni, da così in alto, circa la bellezza del creato.
In "Sorella Montagna", ritrovai i racconti che Padre Costantino ci faceva a casa nostra, ogni anno a fine estate, quando veniva a trovare tutti, ma in particolare mia nonna, la sua zia "Seta",sorella di suo papà.
In queste pagine,per me preziose, ritrovo il racconto delle sue scalate al Monte Rosa, al Monte Bianco, al Cervino, al Bernina, al Ciarforon, a Castore e Polluce, alla Grivola, al Corno Bianco, alle vette più modeste
ma sempre impegnative e suggestive della Valgrande e della Valsesia.
D'estate, negli anni cinquanta, Padre Costantino tenne per molti anni la colonia montana "Frate Sole", a Rimella, in Valsesia,
Qui cercò di trasmettere a molti ragazzi, soprattutto di Torino, il suo amore per i monti, se non altro per le passeggiate in montagna.
L'ultimo capitolo del libro : "I ghiacciai, il senso dell'Eterno", è una bellissima raffigurazione delle sue idee e del paesaggio alpino, e dell'Autore Eterno di tutto questo.
COSTA, "Sorella Montagna", ed.Interlinea,Novara,1992 (collana Gli Aironi).